Radici di Libertà

Dove nasce un germoglio rinasce una persona

Radici di Libertà è un progetto di ortoterapia per rigenerare benessere e possibilità, dentro e oltre le mura del carcere.

Il progetto

Radici di Libertà è progetto di ortoterapia per il benessere psicologico e il reinserimento sociale dei detenuti, basato sui principi della Psicologia Ambientale. Il modello propone attività ecologiche in spazi verdi carcerari che promuovono agency, autoefficacia e trasformazione identitaria, offrendo una risposta innovativa alle criticità del sistema penitenziario italiano caratterizzato da sovraffollamento e alti tassi di recidiva.

Il progetto mira a portare la natura dentro al carcere, trasformando l'istituto penitenziario da luogo statico a setting rigenerativo capace di promuovere salute, competenze e responsabilità sociale. Attraverso attività orticole e ambientali, si intende favorire il benessere psicologico e la riabilitazione sociale delle persone detenute, generando effetti a cascata: miglioramento delle condizioni carcerarie, diffusione di pratiche sostenibili e sensibilizzazione alla sostenibilità ambientale.

Contesto

Il contesto penitenziario italiano è caratterizzato da condizioni fortemente critiche, che hanno un impatto significativo sulle condizioni psicofisiche dei detenuti e le finalità della detenzione stessa (rieducazione del condannato, reinserimento sociale).

Sovraffollamento

Secondo il più recente Rapporto Antigone, il tasso medio di sovraffollamento ha superato il 130% nel 2024, raggiungendo anche il 220% in alcuni istituti.

Recidiva

Il tasso di recidiva a 3 anni dalla scarcerazione si attesta al 68,7%, che si riduce notevolmente in caso di frequenza di programmi lavorativi durante lo svolgimento della pena.

Limitazioni strutturali

L'ambiente carcerario limita fortemente l'accesso a stimoli sensoriali, relazioni significative e opportunità di azione autonoma.

Salute mentale

Si rileva un elevato uso di psicofarmaci, spesso in assenza di un adeguato supporto psicoterapeutico.

In questo contesto, l'ortoterapia si propone come intervento innovativo per migliorare il benessere psicofisico dei detenuti e favorire il loro reinserimento sociale.

La Psicologia Ambientale

La Psicologia Ambientale ha evidenziato come gli ambienti naturali possano svolgere una significativa funzione rigenerativa (Kaplan & Kaplan, 1989; Ulrich, 1983), riducendo lo stress, migliorando l'umore e le capacità cognitive e attentive.

Questi benefici sono rafforzati da studi recenti che mostrano come il contatto con la natura favorisca l'emergere dell'agency, rafforzi il senso di connessione ambientale e stimoli nuove narrazioni identitarie (Pasini et al., 2009; Mayer & Frantz, 2004).

Pratiche nature-based come l'ortoterapia si configurano come interventi integrati che combinano dimensione ecologica, relazionale e formativa. Attraverso la cura di ambienti verdi interni al carcere, i detenuti possono sperimentare attività sensate e autodeterminate, capaci di rafforzare l'autoefficacia, il senso di responsabilità e la proiezione verso il futuro.

Lavorare con la natura offre anche uno spazio simbolico e concreto per ricostruire la relazione con la comunità, in una prospettiva di giustizia riparativa.

Le evidenze dell'Ortoterapia

Studio di Lee et al. (2021)

Uno studio condotto in un carcere sudcoreano ha mostrato che un ciclo di 12 sessioni settimanali di ortoterapia ha determinato significativi miglioramenti nella salute psicologica dei detenuti:

Riduzione

  • Livelli di depressione
  • Stress percepito
  • Sintomi di ansia

Incremento

  • Autostima
  • Soddisfazione di vita

L'ortoterapia, promuovendo il benessere psicologico e le competenze di autoregolazione, può contribuire a ridurre la dipendenza da trattamenti farmacologici non sempre appropriati e favorire un reinserimento sociale più efficace.

Domanda di ricerca

In che misura la creazione di un setting rigenerativo tramite un programma di ortoterapia, svolto in un'area dedicata all'interno del carcere, riduce lo stress psicofisiologico e migliora umore, autostima e percezione di agency dei detenuti?

Obiettivi del progetto

"Radici di Libertà" mira a portare la natura dentro al carcere, trasformando l'istituto penitenziario da luogo statico a setting rigenerativo capace di promuovere salute, competenze e responsabilità sociale.

Riduzione dello stress

Promuovere una riduzione dello stress psicofisiologico e un miglioramento dell'umore, attraverso il contatto regolare con la natura e il coinvolgimento attivo in ambienti rigenerativi.

Favorire autonomia

Favorire una gestione più autonoma e consapevole della quotidianità carceraria e riduzione dell'uso di psicofarmaci.

Promozione dell'agency

Rafforzare il senso di responsabilità e la cooperazione sociale, incoraggiando una narrazione di sé più attiva, competente e orientata al contributo nella comunità, anche attraverso la creazione di un diario ecologico.

Sviluppo di competenze

Sviluppare competenze pratiche trasferibili in ambito lavorativo post-detentivo (es. orticoltura, compostaggio, cura del verde), in risposta al bisogno di ridurre la recidiva.

A chi si rivolge

Il progetto "Radici di Libertà" si rivolge a persone detenute negli istituti penitenziari italiani, con particolare attenzione a specifici gruppi.

Programmi di lavoro esterno

Persone che partecipano o sono candidabili a programmi di lavoro esterno (art. 21 OP), in un'ottica di reinserimento progressivo.

Disagio psichico

Persone che presentano segnali di disagio psichico (es. sintomi depressivi, ansiosi, da stress prolungato).

Interesse per percorsi ecologici

Persone che manifestano interesse per percorsi ecologici, esperienziali e responsabilizzanti.

Rafforzamento dell'autoefficacia

Persone che trarrebbero beneficio da interventi volti a rafforzare l'autoefficacia, il senso di appartenenza e la capacità di agire attivamente nel proprio ambiente.

Metodologia

Descrizione dell'intervento

Il progetto prevede un'esposizione regolare e prolungata alla natura, mediata da attività ecologiche svolte in spazi verdi interni al carcere (orti, giardini, cortili). L'interazione con elementi naturali avviene in forma attiva e multisensoriale, trasformando questi ambienti in setting rigenerativi capaci di promuovere benessere, agency e consapevolezza.

Attività principali

  • Cura delle piante: piantumazione, irrigazione, potatura
  • Gestione dell'orto: semina, raccolta, manutenzione
  • Compostaggio: trasformazione dei rifiuti organici
  • Costruzione di strutture verdi: arredi ecologici

Modalità di svolgimento

  • Due sessioni settimanali da 2 ore
  • Piccoli gruppi di lavoro
  • Durata complessiva: 6 mesi
  • Attività a rotazione tra i gruppi

Timeline del progetto

Pre-intervento

Valutazione iniziale

Aula

1° mese

Introduzione e formazione

Aula + Orti

1°-2° mese

Avvio cura piante e orti

Orti + Giardini

3°-4° mese

Gestione avanzata di orti e compostaggio

Orti + Compostaggio

5°-6° mese

Costruzione strutture verdi e manutenzione

Orti + Cortili

6° mese

Riflessione e diario ecologico

Orti + Aula

Post-intervento

Valutazione finale

Aula

Follow-up

Monitoraggio a 6 e 12 mesi

Aula + Remoto

Strumenti di valutazione

Il progetto utilizza una combinazione di strumenti quantitativi e qualitativi per misurare l'impatto dell'intervento sul benessere psicologico e sulla riabilitazione sociale dei partecipanti.

Indicatori quantitativi

  • PANAS (Positive and Negative Affect Schedule): valutazione degli stati emotivi
  • Rosenberg Self-Esteem Scale: misurazione dell'autostima
  • SWLS (Satisfaction With Life Scale): valutazione della soddisfazione di vita
  • BDI-II (Beck Depression Inventory): rilevazione dei sintomi depressivi
  • PRS/IT (Perceived Restorativeness Scale): percezione degli ambienti rigenerativi
  • CNS (Connectedness to Nature Scale): connessione affettiva con la natura

Indicatori qualitativi

  • Diario ecologico: narrazione dell'esperienza e tracce di trasformazione identitaria
  • Osservazioni strutturate: indicatori di agency, responsabilità, collaborazione
  • Griglie di valutazione: costanza, iniziativa, competenze pratiche
  • Interviste semi-strutturate: percezioni soggettive dei partecipanti

Modalità di somministrazione

Tutti gli strumenti saranno somministrati in forma cartacea da operatori formati, in modalità pre-post (e, dove previsto, anche con cadenza mensile). I dati saranno raccolti in forma anonima e su base volontaria.

Risultati attesi

Breve termine (entro 6 mesi)

Si ipotizza che la partecipazione costante alle attività ortoterapiche possa portare dei significativi benefici nel breve termine:

  • Riduzione dei livelli di stress
  • Diminuzione dei sintomi depressivi
  • Incremento dell'autostima
  • Aumento della soddisfazione di vita
  • Maggiore percezione di rigeneratività ambientale
  • Aumento del senso di connessione con la natura
  • Rafforzamento del senso di agency
  • Possibile diminuzione dell'uso di psicofarmaci

Medio termine (6-12 mesi)

Consolidamento dei benefici

  • Stabilizzazione del benessere psicologico
  • Narrazione di sé più attiva e consapevole
  • Maggiore autonomia psicologica

Impatti sociali

  • Riduzione dei tassi di recidiva
  • Miglioramento dell'inserimento lavorativo post-detentivo
  • Miglioramento della qualità della vita durante e dopo la detenzione

Risultati pre/post intervento

Pre intervento
Post intervento
PANAS Pos.
0
0
PANAS Neg.
0
0
Rosenberg SES
0
0
BDI-II
0
0
SWLS
0
0

Testimonianze e ispirazioni

"Ho scoperto che prendermi cura di una pianta mi ha insegnato a prendermi cura di me stesso. Ogni giorno vedo crescere qualcosa grazie alle mie mani."

Partecipante al programma

"Basta un seme per cambiare il futuro."

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